Lunedì 14 Settembre 2020 : Commento Santa Gertrude di Helfta

Fu insegnato [a Gertrude] che quando ci volgiamo al crocifisso dobbiamo considerare che nel profondo del cuore il Signore Gesù ci dice con la sua dolce voce: “Guarda come per amore tuo sono stato sospeso sulla croce, nudo e disprezzato, il corpo coperto di ferite e le membra slogate. Eppure il mio Cuore è talmente pieno di dolce amore per te che, se la tua salvezza l’esigesse e non potesse essere compiuta altrimenti, accetterei di patire oggi solo per te quanto vedi che ho patito una volta per il mondo intero.” Questa riflessione deve indurci alla gratitudine, poiché, a dire il vero, mai senza una grazia di Dio il nostro sguardo incontra il crocifisso. (…)

Un’altra volta, mentre meditava sulla Passione del Signore, comprese che la meditazione delle preghiere e lezioni relative alla Passion del Signore è infinitamente più efficace di ogni altro esercizio. Poiché, come è impossibile toccare la farina senza che della polvere resti in mano, così non è possibile pensare con tanto o poco fervore alla Passione del Signore senza trarne frutto. Anche chi fa una semplice lettura della Passione dispone l’anima a riceverne frutto, di modo che la semplice attenzione di chi ricorda la Passione di Cristo ne trae vantaggio più che un altro con attenzione più profonda ma non sulla Passione del Signore.

Ecco perché abbiamo cura senza posa di meditare spesso sulla Passione di Cristo, che diventi per noi come miele in bocca, melodiosa musica all’orecchio, canto di gioia nel cuore.