Lunedì 16 Novembre 2020 : Commento San Josemaría Escrivá de Balaguer

Sentendo il gran rumore della folla, il cieco ha chiesto: Che succede? Gli hanno risposto: C’è Gesù di Nazaret. La sua anima s’infuocò di una fede in Cristo così viva da mettersi a gridare: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!” Tu che sei ora fermo sul bordo della strada della vita, così breve, non hai voglia di gridare, anche tu? Tu che non hai luce, che hai bisogno di nuove grazie per deciderti a cercare la santità. Non senti un bisogno irresistibile di gridare: “Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me”? Una bella preghiera breve e fervida, da ripetere spesso!

Vi consiglio di meditare lentamente i momenti che precedono il miracolo, per imprimere nello spirito questa idea chiara: quale differenza fra il Cuore misericordioso di Gesù ed il nostro povero cuore! Vi aiuterà sempre questo pensiero, ed in particolare nell’ora della prova, della tentazione, anche nell’ora in cui occorre rispondere con generosità alle semplici esigenze della vita quotidiana, nell’ora dell’eroismo. Poiché “molti sgridavano quel cieco perché tacesse”. Anche tu, quando hai sentito che Gesù ti passava accanto, il tuo cuore ha battuto più forte e ti sei messo a gridare, preso da profonda agitazione. Ma gli amici, le abitudini, la comodità, il contesto ti hanno consigliato di tacere, di non gridare: “Perché chiamare Gesù? Non disturbarlo!”

Quel povero cieco non li ascolta. Anzi, grida più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!” Il Signore, che l’aveva sentito dall’inizio, lo lascia perseverare nella preghiera. Fa così anche per te. Gesù sente subito la voce della nostra anima, ma aspetta. Vuole che siamo ben convinti che abbiamo bisogno di lui. Vuole che lo supplichiamo con determinazione come quel cieco sul bordo della strada. Come dice S. Giovanni Crisostomo: “Imitiamolo. Anche se Dio non ci accorda subito quanto domandiamo, anche se tutti cercano di distrarci dalla preghiera, non smettiamo di implorarlo”.