Lunedì 18 Ottobre : Vita anonima bizantina di S. Luca

Quando Paolo, dopo aver abbandonato le tenebre dell’errore per aderire all’amore di Dio, si unisce al novero dei discepoli, Luca lo accompagna dovunque e diviene il suo compagno di viaggio (At 16, 10). (…) Si accorda così bene con lui, gli è così familiare e condivide a tal punto tutte le sue grazie, da essere chiamato da Paolo negli scritti ai credenti, suo caro (Col 4, 14). Da Gerusalemme e tutta la sua regione, fino all’Illiria (Rom 15,19), Luca ha predicato il vangelo insieme con lui. Dalla Giudea fino a Roma, ha condiviso con lui le stesse catene, gli stessi lavori, le stesse fatiche, gli stessi naufragi. Voleva ricevere con lui la stessa corona, per aver partecipato agli stessi travagli.

      Dopo aver acquisito con Paolo il talento della predicazione e aver convinto e condotto tante nazioni all’amore di Dio, Luca appare proprio come il discepolo amante e amato del Salvatore, e l’evangelista che scrisse la sua sacra storia; un tempo infatti, aveva seguito il maestro (Lc 10, 1), aveva raccolto le testimonianze dei suoi primi servi (Lc 1, 1) e aveva ricevuto l’ispirazione dall’alto. È lui l’evangelista che ha raccontato il mistero del messaggero Gabriele, mandato alla Vergine per annunziare la gioia al mondo intero. E’ lui che ha raccontato chiaramente la nascita di Cristo: ci mostra il bambino che giace in una mangiatoia e descrive i pastori e gli angeli proclamando la gioia. (…) Riporta gli insegnamenti dati in parabola in numero più grande degli altri evangelisti. E, come ci ha fatto conoscere la discesa del Verbo sulla terra, ci descrive anche la sua Ascensione in cielo e il suo ritorno nel trono del Padre. (…)

      Eppure, in Luca, la grazia non si ferma qui. La sua lingua non si limita al solo servizio del Vangelo. Dopo i miracoli di Cristo, racconta anche gli Atti degli Apostoli. (…) Luca non è soltanto spettatore di tutto questo, ma vi partecipa veramente. Per questo mette tanta cura nell’istruircene.