Lunedì 20 Giugno : Secondo libro dei Re 17,5-8.13-15a.18.

In quei giorni, Salmanassar, re d’Assiria invase tutto il paese, andò in Samaria e l’assediò per tre anni.
Nell’anno nono di Osea il re d’Assiria occupò Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, alla zona intorno a Cabòr, fiume del Gozan, e alle città della Media.
Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore loro Dio, che li aveva fatti uscire dal paese d’Egitto, liberandoli dal potere del faraone re d’Egitto; essi avevano temuto altri dei.
Avevano seguito le pratiche delle popolazioni distrutte dal Signore all’arrivo degli Israeliti e quelle introdotte dai re di Israele.
Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: “Convertitevi dalle vostre vie malvagie e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo ogni legge, che io ho imposta ai vostri padri e che ho fatto dire a voi per mezzo dei miei servi, i profeti”.
Ma essi non ascoltarono, anzi indurirono la nuca rendendola simile a quella dei loro padri, i quali non avevano creduto al Signore loro Dio.
Rigettarono i suoi decreti e le alleanze che aveva concluse con i loro padri, e le testimonianze che aveva loro date; seguirono le vanità e diventarono anch’essi fatui, a imitazione dei popoli loro vicini, dei quali il Signore aveva comandato di non imitare i costumi.
Per questo il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò dalla sua presenza e non rimase se non la sola tribù di Giuda.