Lunedì 22 Novembre : Beato Charles de Foucauld

O mio Signore Gesù, come sarà presto povero colui che, amandoti con tutto il suo cuore, non potrà più sopportare di essere più ricco del suo Amato. O mio Signore Gesù, come sarà presto povero colui che, pensando che tutto ciò che si fa ad uno di questi piccoli lo si fa a te, che tutto ciò che ad essi non si fa, non lo si fa a te, allevierà tutte le miserie alla sua portata. Come sarà presto povero colui che accoglierà con fede le tue parole: “Se vuoi essere perfetto, vendi quanto hai e dallo ai poveri. Beati i poveri. Chiunque avrà abbandonato i suoi beni per me riceverà quaggiù cento volte di più e in cielo la vita eterna” (Mt 19,21.29; 5,3) e tante altre.

O mio Dio, io non so se è possibile a certe anime vederti povero e restare volentieri ricche, vedersi talmente più grandi del loro Signore, del loro Amato, non voler rassomigliarti in tutto, per quanto dipende da esse e soprattutto nelle tue umiliazioni. (…) Comunque io non posso concepire l’amore senza un bisogno, un bisogno imperioso di conformità, di rassomiglianza e soprattutto di partecipazione a tutte le pene, a tutte le difficoltà, a tutte le asprezze della vita. Essere ricco, a mio agio, vivere dolcemente coi miei beni, quando tu sei stato povero, in ristrettezze, vivendo penosamente di un faticoso lavoro, in quanto a me non lo posso, o mio Dio, io non posso amare così.

Non si addice che “il servo sia da più del padrone” (Gv 13,16), né che la sposa sia ricca quando lo Sposo è povero. (…) Quanto a me, mi è impossibile comprendere l’amore senza la ricerca della rassomiglianza, (…) e senza il bisogno di condividere tutte le croci.