Lunedì 7 Dicembre 2020 : Commento Sant’Ireneo di Lione

Il Verbo, la Parola di Dio, pose la sua abitazione tra gli uomini e si fece “Figlio dell’uomo”, per abituare l’uomo a comprendere Dio e per abituare Dio a mettere la sua dimora nell’uomo secondo la volontà del Padre. Per questo, Dio ci ha dato come « segno » della nostra salvezza colui che, nato dalla Vergine, è l’Emmanuele (Is 7,14): poiché lo stesso Signore era colui che salvava coloro che di per se stessi non avevano nessuna possibilità di salvezza. (… ) Isaia stesso aveva predetto: «Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Coraggio smarriti di cuore: non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi » (Is 35, 3-4). Questo indica che non da noi, ma da Dio, che ci aiuta, abbiamo la salvezza.

In un altro testo, Isaia ha predetto che colui che ci salva non è semplicemente uomo, né un essere senza corpo, come gli angeli: « Non un inviato né un angelo, ma egli stesso li ha salvati; con amore e compassione egli li ha riscattati » (Is 63,9). Eppure questo Salvatore sarà anche veramente uomo, visibile: « Guarda, città di Sion: I tuoi occhi vedranno Gerusalemme dimora tranquilla, poiché noi abbiamo il Signore » (Is 33, 20). (…) Un altro profeta ha detto: « Egli tornerà ad aver pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati » (Mi 7, 19). (…) Dal paese di Giuda, da Betlemme deve venire il Figlio di Dio, che è Dio, (Mi 5,1), per diffondere la lode su tutta la terra. (…) Quindi veramente Dio si è fatto uomo, e il Signore in persona ci ha salvati, donandoci il segno della Vergine.