Lunedì 9 Novembre 2020 : Commento San John Henry Newman

Il tempio ebreo, visibile e materiale, era in un solo luogo. Il mondo non poteva starci, nemmeno una nazione, ma solo qualcuno della moltitudine. Ma il tempio cristiano è invisibile e spirituale e può quindi essere ovunque (…). Dice Gesù alla samaritana: “è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità” (Gv 4,23). “In spirito e verità” poiché la sua presenza può essere reale solo se invisibile. Ciò che è visibile non è il reale; ciò che è materiale si disgregherà; ciò che in un luogo è solo un frammento.

Il tempio di Dio, nel cristianesimo, è ovunque dove sono i cristiani riuniti nel nome di Cristo; è assolutamente presente in ogni luogo come non è da nessuna parte. E possiamo entrarvi e raggiungere i santi che lo abitano, la famiglia celeste di Dio, realmente come il fedele ebreo entrava nel Tempio visibile. Noi non vediamo nulla del tempio spirituale, ma è condizione perché sia ovunque. Non sarebbe ovunque se lo vedessimo da qualche parte; non vediamo nulla, ma ci rallegriamo di tutto.

Così ce lo presentano già i profeti dell’Antico Testamento. Isaia scrive: ” Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti” (2,2). Il tempio cristiano è stato rivelato a Giacobbe (…) quando ha visto in sogno “una scala poggiata sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa” (Gen 28,12), ed anche al servo di Eliseo: “Il Signore aprì gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco” (2Re 6,17). Erano anticipazioni di ciò che sarebbe avvenuto con la venuta di Cristo che “ha aperto il Regno di Dio a tutti i credenti”. Cosa che fa dire a San Polo: “Voi vi siete invece accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli” (Eb 12,22-23).