Martedì 13 Ottobre 2020 : Commento San Rafael Arnaiz Baron

Si trova Dio nel cuore distaccato da tutto, nel silenzio della preghiera, nel patire del sacrificio voluto, nel vuoto del mondo e delle sue creature. Dio sta nella croce e, finché non ameremo la croce, non lo vedremo, né lo sentiremo. State zitti, uomini che non smettete di fare chiasso!

Oh, Signore, quanto sono felice nel mio ritiro, come ti amo nella mia solitudine, come vorrei offrirti quanto più non ho, poiché tutto ti ho dato ! Chiedimi, Signore. Ma cosa posso darti? Il mio corpo, ce l’hai già, è tuo ; la mia anima, Signore, a cosa anela, se non a te, affinché tu acconsenta a prenderla ? Il mio cuore sta ai piedi di Maria, supplicante d’amore, e null’altro vuole che te. La mia volontà: per caso, Signore, desidero qualcos’altro che tu non voglia ? Dimmelo; dimmi, Signore, qual è la tua volontà e metterò la mia all’unisono. Amo tutto quanto mi mandi e mi dai, la salute come la malattia, essere qui come essere da un’altra parte, essere una cosa come un’altra; prendi la mia vita, Signore, quando vorrai. Come esser felici se non così?

Se il mondo e gli uomini lo sapessero. Ma non lo sanno: sono troppo occupati coi loro affari, hanno il cuore troppo pieno di cose che non sono Dio. Il mondo vive per uno scopo molto terrestre; gli uomini sognano questa vita, dove tutto è vanità, e così non arrivano a trovare la vera felicità che è l’amore di Dio. Forse si arriva a capire questa felicità, ma per raggiungerla sono molto pochi che rinunciano a se stessi e prendono la croce di Gesù (Mt 16,24), anche fra i religiosi. Signore, che cosa permetti! La tua sapienza sa cosa fa. Quanto a me, tienimi nella tua mano, non permettere che il mio piede inciampi, poiché senza te chi verrà in mio aiuto? E “Se il Signore non costruisce la casa” (Sal 127,1) … Oh, Signore, come ti amo! Fino a quando, Signore?