Martedì 21 Settembre : Sant’Ireneo di Lione

Il numero dei vangeli non può essere diverso, né più grande né più piccolo. Infatti, poiché ci sono quattro regioni del mondo nelle quali abitiamo e quattro sono i venti dominanti, e poiché, d’altra parte, la Chiesa è sparsa su tutta la terra e ha come ‘colonna e sostegno’ (1 Tm 3,15) il Vangelo e lo Spirito di vita, è naturale che abbia quattro colonne che soffiano l’immortalità in ogni parte e danno la vita agli uomini. Il Verbo, artigiano dell’universo, che siede sui Cherubini e sostiene ogni cosa (Sal 80,2: Eb 1,3), quando si è manifestato agli uomini, ci ha dato un Vangelo in quattro forme, pervaso tuttavia da un unico Spirito. Davide, implorando la sua venuta, diceva: “Assiso sui Cherubini rifulgi” (Sal 80,2). Infatti i Cherubini hanno quattro facce (Ez 1,6), e le loro facce sono le immagini dell’attività del Figlio di Dio.

“Il primo vivente era simile a un leone” sta scritto (Ap 4,7), il che caratterizza la potenza, la preminenza e la regalità del Figlio di Dio; “il secondo essere vivente aveva l’aspetto di un vitello”, il che manifesta la sua funzione di sacrificatore e di sacerdote; “il terzo vivente aveva l’aspetto d’uomo”, il che evoca chiaramente la sua venuta umana; “il quarto vivente era simile a un’aquila mentre vola”, il che indica il dono dello Spirito che vola sulla Chiesa. I vangeli secondo Giovanni, secondo Luca, secondo Matteo e secondo Marco saranno dunque anch’essi in accordo con questi viventi sui quali siede Cristo. (…)

Gli stessi tratti si ritrovano anche nello stesso Verbo di Dio: ai patriarchi che vissero prima di Mosè, egli parlava secondo la sua divinità e la sua gloria; agli uomini che hanno vissuto sotto la Legge assegnava una funzione sacerdotale e ministeriale; in seguito, per noi, si è fatto uomo; infine, ha mandato il dono dello Spirito su tutta la terra mettendoci al riparo all’ombra delle sue ali (Sal 17,8). (…) Sono dunque futili, ignoranti e presuntuosi coloro che rigettano la forma sotto la quale si presenta il Vangelo e introducono un numero di figure più grande o più piccolo rispetto a quelle di cui abbiamo appena parlato.