Martedì 6 Luglio : San John Henry Newman

Guardatevi intorno, fratelli miei (…); perché tanti cambiamenti e lotte, tanti partiti e sette, tante credenze? Perché gli uomini sono insoddisfatti e inquieti. E perché sono inquieti, ognuno con il proprio salmo, la propria dottrina, la propria lingua, la propria rivelazione, la propria interpretazione? Sono inquieti perché non hanno trovato. (…) Tutto ciò non li ha ancora portati alla presenza di Cristo che è « pienezza della gioia e dolcezza senza fine » (Sal 16,11).

Se si fossero nutriti del pane della vita (Gv 6,35) e avessero gustato il favo di miele, i loro occhi si sarebbero schiariti come quelli di Gionata (1Sam 14,27) ed avrebbero riconosciuto il Salvatore degli uomini. Ma, non avendo compreso queste cose invisibili, devono ancora cercare e sono alla mercé di rumori lontani. (…)

Triste spettacolo: il popolo di Cristo erra sui colli « come pecore senza pastore ». Invece di cercarlo nei luoghi che egli ha sempre frequentato e nella dimora che egli ha stabilita, si affaccenda con espedienti umani, segue guide straniere e si lascia affascinare da opinioni nuove, diventa il burattino del caso e dell’umore del momento e la vittima della propria volontà. È pieno di ansietà, di perplessità, di gelosia e di allarme, « sballottato dalle onde e portato qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore » (Ef 4,14). Tutto ciò perché non cercano questo « unico Corpo, questo unico Spirito, questa unica Speranza della loro vocazione, questo unico Signore, questa unica fede, questo unico battesimo, questo unico Dio Padre di tutti » (Ef 4, 5-6) per poter trovarvi « ristoro per le loro anime » (Mt 11,29).