Mercoledì 1 Marzo : San Cirillo di Gerusalemme

Voi dovete portarci la prova che sia possibile la risurrezione d’un uomo sepolto da tre giorni. Cerchiamo dunque una testimonianza del genere. La troviamo nel Vangelo, dove il Signore Gesù stesso dice: “Come Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del cetaceo, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra” (Mt 12,40; Gion 2,1). Cercando di penetrare il tipo della storia di Giona, troveremo sotto il velo di numerose analogie la verità viva di Gesù.

Gesù come Giona fu mandato a predicare la conversione, ma mentre Giona ignorando quanto gli potesse accadere fuggì, Gesù invece volentieri e con prontezza si mise all’opera di conversione e di salvezza. Giona dormendo sulla nave russava mentre nel mare la tempesta infuriava, anche Gesù dormì come Giona mentre nel mare s’era scatenata una tempesta. Dio la volle suscitare perché fosse riconosciuta la potenza di colui che dormiva. (…) Giona fu buttato a mare e andò a finire nel ventre del cetaceo, Gesù invece volle spontaneamente discendere dove abitava il mostro della morte; lì discese spontaneamente, perché la morte vomitasse gli uomini che aveva ingoiati. Lo dice la Scrittura: “Li strapperò di mano agli inferi, li riscatterò dalla morte” (Os 13,14). (…)

Credo che Giona fu preservato dalla morte in quanto “tutto è possibile a Dio” (Mt 19,26). E credo pure che il Cristo fu risuscitato dai morti come attestano le tante testimonianze delle Sacre Scritture e le opere potenti del Risorto constatabili ancora oggi, a partire dalla sua ascesa dagli inferi dopo esservi disceso. Discese infatti nel regno della morte, e di là ascese non più solo ma con una moltitudine di santi i cui corpi risvegliò dal sonno di morte. (…)