Mercoledì 16 Febbraio : Giuliana di Norwich

Ho visto che Dio gioisce di essere nostro padre, Dio gioisce di essere nostra madre, Dio gioisce di essere nostro vero sposo e di avere l’anima nostra come sposa prediletta. Cristo gioisce di essere nostro fratello, Gesù gioisce di esser nostro Salvatore. (…)

Nel tempo della nostra esistenza, noi che saremo salvati, conosciamo un insieme incredibile di bene e di male. Abbiamo in noi nostro Signor Gesù Cristo risorto e insieme la miseria e la malizia della caduta e della morte di Adamo. (…) A causa della caduta di Adamo siamo così fragili che, per il peccato e vari dolori, ci sembra di essere nelle tenebre; ciechi, non possiamo neanche provare il minimo conforto. Ma con la volontà, il desiderio, restiamo in Dio e crediamo con fiducia nella sua misericordia e nella sua grazia; è così che egli opera in noi. Con la sua bontà apre gli occhi della nostra mente, che ci fa vedere a volte più, a volte meno, secondo la capacità che ci dona. Tanto ci innalza, tanto permette che cadiamo.

Questo insieme è tanto strano che ci è difficile capire, sia noi stessi sia altri come noi in Cristo, su quale strada siamo, tanto è mutevole ciò che sentiamo. Ma ciò che conta è dire un santo “sì” a Dio quando lo sentiamo, per essere veramente con lui, con tutto il cuore, l’anima, le forze (Mc 12,30); allora odiamo e disprezziamo la nostra tendenza al male. (…) Infatti siamo e viviamo in questo ‘intreccio’ tutti i giorni della vita.