Mercoledì 19 Aprile : Santa Caterina da Siena

Mosso dunque dal fuoco della sua divina carità, per l’amore che egli ebbe alla sua creatura, traendola dentro da sé, Dio si innamorò della bellezza sua e della fattura delle mani sue. A mano a mano che l’anima guarda in sé, succede che trova la bontà di Dio: cresce l’anima in tanto fuoco d’amore che altro non può amare né desiderare se non solo Dio, in cui ha trovata tanta smisurata bontà. E’ questo legame che, quando l’uomo ha perso la grazia a causa del peccato, unì e legò Dio alla natura umana. Poiché la vita è stata innestata sulla morte; eravamo morti, e l’unione con lui ci ha dato la vita.

Da che Dio fu così unito all’uomo, l’Uomo-Dio corse alla morte ignominiosa della Croce, ché né pietra l’avrebbe tenuto, né chiodo confitto, se non fosse la forza dell’amore che Dio ebbe all’uomo. Il dolce Maestro è salito su quel trono per insegnarci la dottrina della verità; e l’anima che lo segue non può cadere nelle tenebre. (…)

Non dormite più, Padre mio, che siete una colonna debole per voi stesso; ma unitevi all’albero della Croce; legatevi con amore, con carità ineffabile e senza limiti con l’Agnello immolato che versa il suo sangue da ogni parte. Si spezzino i nostri cuori; basta durezza, basta negligenza, che il tempo non dorme più, ma prosegue il suo corso. Restiamo in Dio con l’amore e il santo desiderio e non avremo più nulla da temere.