Mercoledì 2 Giugno 2021 : Commento Sant’Anastasio d’Antiochia
Se non appare ancora ultimata l’opera di questo disegno divino (gli uomini infatti continuano a morire e i corpi si dissolvono nella morte), ciò non deve diventare motivo di incredulità. Già in anticipo infatti abbiamo avuto le primizie dei beni futuri promessi nella persona di colui che è il primogenito (…); “Con lui ci ha risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù” (Ef 2,6). Raggiungeremo il compimento di questa promessa quando verrà il tempo prestabilito dal Padre, quando avremo lasciato l’infanzia e arriveremo “allo stato di uomo perfetto” (Ef 4,13). Così piacque al Padre dei secoli, perché fosse stabile il dono concesso. (…) L’apostolo Paolo inoltre dice che questo fatto, a lui ben noto, si sarebbe avverato per tutto il genere umano per mezzo di Cristo, “il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso” (Fil 3,21). (…) Il corpo glorioso di Cristo non è diverso dal “corpo seminato ignobile” (1 Cor 15,43), è lo stesso, ma mutato poi in glorioso. Portando al Padre la sua umanità, primizia della nostra natura, Cristo condurrà a lui anche tutto l’universo; lo ha promesso quando ha detto: “Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32).