Mercoledì 21 Ottobre 2020 : Commento San John Henry Newman

Il nostro Signore ha dato questo avvertimento mentre stava per lasciare questo mondo, per lo meno visibilmente. Prevedeva le centinaia di anni che sarebbero potute trascorrere prima del suo ritorno. Conosceva il proprio disegno, quello del Padre suo: lasciare gradualmente il mondo a se stesso, ritirare gradualmente i pegni della sua presenza misericordiosa. Prevedeva l’oblio in cui sarebbe caduto anche fra i suoi stessi discepoli (…), lo stato del mondo e della Chiesa come li vediamo oggi, in cui la sua assenza prolungata ha fatto credere che non sarebbe più tornato.

Oggi, ci mormora misericordiosamente all’orecchio di non fidarci di ciò che vediamo, di non partecipare all’incredulità generale, di non lasciarci trascinare dal mondo, ma di « fare attenzione, di vegliare e di pregare » (Lc 21, 36), e di aspettare la sua venuta. Questo avvertimento misericordioso dovremmo tenerlo sempre in mente, tanto è preciso, solenne e pressante.

Il nostro Signore aveva predetto la sua prima venuta, eppure quando è venuto, ha sorpreso tutti. Verrà in un modo ancora più improvviso la seconda volta, e sorprenderà gli uomini. Ora, senza dire quanto tempo trascorrerà prima del suo ritorno, ha affidato la nostra vigilanza alla guardia della fede e dell’amore. (…) Infatti dobbiamo non soltanto credere, ma vegliare; non soltanto amare, ma vegliare; non soltanto obbedire, ma vegliare. Perché vegliare? Per questo grande avvenimento della venuta di Cristo. (…) In questo sembra esserci affidato un dovere particolare (…): la maggior parte di noi ha un’idea generale di cosa significa credere, temere, amare e obbedire, ma forse comprendiamo meno bene cosa significa “vegliare”.