Mercoledì 24 Novembre : Libro di Daniele 5,1-6.13-14.16-17.23-28.

Il re Baldassàr imbandì un gran banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino.
Quando Baldassàr ebbe molto bevuto comandò che fossero portati i vasi d’oro e d’argento che Nabucodònosor suo padre aveva asportati dal tempio, che era in Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine.
Furono quindi portati i vasi d’oro, che erano stati asportati dal tempio di Gerusalemme, e il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere;
mentre bevevano il vino, lodavano gli dei d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra.
In quel momento apparvero le dita di una mano d’uomo, le quali scrivevano sulla parete della sala reale, di fronte al candelabro. Nel vedere quelle dita che scrivevano,
il re cambiò d’aspetto: spaventosi pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i ginocchi gli battevano l’uno contro l’altro.
Fu quindi introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli disse: “Sei tu Daniele un deportato dei Giudei, che il re mio padre ha condotto qua dalla Giudea?
Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dei santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria.
Ora, mi è stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e sciogliere enigmi. Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d’oro e sarai il terzo signore del regno”.
Daniele rispose al re: “Tieni pure i tuoi doni per te e dà ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la spiegazione.
Anzi tu hai insolentito contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dei d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono e non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie.
Da lui fu allora mandata quella mano che ha tracciato quello scritto,
di cui questa è la lettura: mene, tekel, peres,
e questa ne è l’interpretazione: Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine.
Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante.
Peres: il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani”.