Mercoledì 25 Maggio : San John Henry Newman

Nostro Signore, quando stava per lasciare gli apostoli, vedendoli addolorati, li ha consolati con la promessa di un’altra guida e maestro, di cui avrebbero potuto fidarsi e che sarebbe stato per loro ancor più di lui stesso. (…) Ma il nuovo Consolatore misericordioso, pur portando una grazia più grande, non poteva nascondere o oscurare chi l’aveva preceduto. (…) Essendo una sola cosa con il Figlio, essendo lo Spirito che procede dal Figlio, cosa avrebbe potuto fare se non manifestare il Figlio al mondo, mentre manifestava se stesso? Cosa avrebbe potuto fare se non spargere luce nuova su colui la cui morte sulla croce apriva allo Spirito Santo un accesso nel cuore dell’uomo? (…)

Cristo stesso ha detto ai suoi discepoli: “Egli mi glorificherà” (…) In qual modo lo Spirito rende gloria al Figlio di Dio? Nel rivelare che colui che si faceva chiamare Figlio dell’uomo è il Figlio unico del Padre (Gv 1,18). (…) Il nostro Salvatore aveva certo dichiarato che era il Figlio di Dio (…), aveva detto tutto ciò che era necessario dirci, ma gli apostoli non lo avevano capito. Anche quando confessavano la loro fede con convinzione, per l’opera segreta della grazia, non capivano ancora tutto ciò che affermavano. (…)

Le parole del nostro Salvatore c’erano, ma ci voleva un po’ di tempo per la loro interpretazione. È proprio questo che egli serbava per l’ora della venuta di colui che doveva mandare. E’ lo Spirito a mettere in piena luce la sua persona e le sue parole. (…) Perciò, soltanto dopo la risurrezione, anzi dopo l’ascensione, quando lo Spirito Santo è sceso sugli apostoli, essi hanno finalmente capito chi era stato con loro.