Mercoledì 29 Settembre : San Gregorio Magno

Che esistano gli angeli lo attestano molte pagine della Sacra Scrittura. (…) È da sapere però che il termine «angelo» denota la funzione: essere messaggeri. E si chiamano “arcangeli” quelli che annunciano i più grandi avvenimenti. Così l’arcangelo Gabriele fu inviato alla vergine Maria; per questa missione, per annunciare il più grande di tutti gli eventi occorreva mandare un angelo del più alto rango. (…)

Quando deve compiersi qualcosa che richiede grande coraggio e forza, si dice che è mandato Michele che significa «Chi è come Dio», perché si possa comprendere dall’azione e dal nome, che nessuno può agire come Dio. L’antico avversario che bramò, nella sua superbia, di essere simile a Dio dicendo: «Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, mi farò uguale all’Altissimo» (Is 14, 13) alla fine del mondo sarà abbandonato a se stesso e condannato all’estremo supplizio. Orbene, egli viene presentato in atto di combattere con l’arcangelo Michele, come è detto da Giovanni: «Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il Drago. Il Drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero, e furono precipitati sulla terra» (Ap 12, 7).

A Maria è mandato Gabriele, che è chiamato «Fortezza di Dio»; egli viene ad annunziare colui che si degnò di apparire nell’umiltà per debellare le potenze maligne dell’aria. Doveva dunque essere annunziato da «Fortezza di Dio» colui che veniva quale «Signore degli eserciti e forte guerriero» (Sal 23, 8). Raffaele significa «Medicina di Dio». Egli infatti toccò gli occhi di Tobia, quasi in atto di medicarli, e dissipò le tenebre della sua cecità (Tb 11, 17). Fu giusto dunque che venisse chiamato «Medicina di Dio» colui che venne inviato a operare guarigioni.