Mercoledì 5 Maggio 2021 : Commento Beato Columba Marmion

Qualunque sia la tappa in cui si trova l’anima, a lei tocca tuttavia sempre un lavoro di collaborazione. Non è sola: Dio lavora in lei e con lei: poiché è lui sempre il primo Autore del suo progredire.

Senza dubbio, agli inizi, quando l’anima è ancora ingombra di vizi e cattive abitudini, occorre che si applichi ella stessa con virilità e ardore a togliere gli ostacoli che si oppongono all’unione divina. La collaborazione richiesta da Dio a lei in questo periodo è particolarmente grande e attiva e si rivela alla coscienza molto fortemente. Durante questo periodo Dio accorda grazie sensibili che sollevano e incoraggiano. Ma l’anima sperimenta un’alternanza nelle vicissitudini interiori: cade, poi si rialza; fatica, poi si riposa; riprende vigore, poi riparte.

Intanto che l’anima progredisce, che supera gli ostacoli, la sua vita interiore diviene più omogenea, più regolare, più unita, l’azione di Dio si fa sentire più potente, perché ella è più libera di esercitarsi, incontra meno resistenza e più arrendevolezza: e allora progrediamo più rapidamente nella via della perfezione. (…) Nostro Signore ci ha dato chiaramente questa dottrina fondamentale: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5). (…)

Pensare che Cristo farà tutto il lavoro sarebbe una pericolosa illusione; ma credere che potremo fare qualcosa senza di lui sarebbe un’illusione non meno pericolosa. Dobbiamo anche essere convinti che le nostre opere hanno valore solo in ragione della nostra unione con Gesù.