Mercoledì 7 Aprile 2021 : Commento Beato Columba Marmion

Quale è l’intima ragione della fecondità della parola di Dio? E’ che Cristo è sempre vivo; è sempre il Dio che salva e vivifica. (…) Ora, mantenendo le proporzioni, ciò che è vero per la persona di Gesù, lo è anche per la sua parola; e ciò che era vero ieri lo è ancora ai giorni nostri.

Cristo vive nell’anima del giusto; sotto la direzione infallibile di questo Maestro interiore, l’anima (…) penetra nella divina chiarezza; Cristo le dona il suo Spirito, primo autore dei Santi Libri, affinché ella vi scruti “ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1 Cor 2,10); ella contempla le meraviglie di Dio per gli uomini; misura con la fede le proporzioni divine del mistero di Gesù e questo mirabile spettacolo, i cui splendori l’illuminano, la tocca, l’attira, la rapisce, la solleva, la trasporta, la trasforma. Lei prova a sua volta quanto avvertivano i discepoli di Emmaus quando Cristo Gesù interpretava per loro lui stesso i santi libri: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto, quando conversava e ci spiegava le Scritture?”.

Nulla di straordinario allora che l’anima, deliziata e conquistata da questa parola viva “che penetra fino alle midolla” (Eb 4,12), faccia sua la preghiera dei discepoli: “Signore, resta con noi! Voi, Maestro incomparabile, luce indefettibile, verità infallibile, sola vera vita delle nostre anime!” Prevenendo questi pii desideri, lo Spirito Santo “fa sentire in noi gemiti inesprimibili” (Rm 8,26), che sono la vera preghiera, il desiderio veemente di possedere Dio, di non vivere più che per la gloria del Padre e del suo Figlio Gesù. L’amore, aumentato e ardente al contatto con Dio, invade tutte le potenze dell’anima, la rende forte e generosa per compiere perfettamente tutte le volontà del Padre, per donarsi pienamente al beneplacito divino.