Mercoledì 9 Febbraio : San Giovanni Cassiano

Se vuoi arrivare alla vera conoscenza delle Scritture, affrettati ad acquisire un’incrollabile umiltà di cuore. È questo che ti condurrà, non alla conoscenza che gonfia, ma a quella che illumina, attraverso l’esercizio della carità. È impossibile per l’anima che non è pura ottenere il dono della conoscenza spirituale. (…)

Colui la cui anima non è pura non può acquisire la conoscenza spirituale, per quanto assiduamente possa leggere. Non si affida a un recipiente fetido e corrotto un profumo di qualità, un miele eccellente, un liquore prezioso. Il recipiente che è riempito di odori ripugnanti infetterà più facilmente il profumo più fragrante di quanto non ne riceva esso stesso alcuna dolcezza o piacere; perché ciò che è puro si corrompe più rapidamente di quanto non si purifichi ciò che è corrotto. Così il vaso del nostro cuore. A meno che non sia prima interamente purificato dal turpe contagio dei vizi, non meriterà di ricevere quella fragranza di benedizione di cui parla il profeta: “È come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sull’orlo della sua veste” (Sal 133,2); né conserverà immacolata la conoscenza spirituale o le parole della Scrittura, “che sono più dolci del miele e di un favo stillante” (Sal 19,11).

“Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l’iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? Quale intesa tra Cristo e Beliar?” (2 Cor 6,14-15)