Nella gioia del Battesimo

I vari testi scritti negli ultimi anni (La parrocchia, La lettera dei giovani, Il seminatore, I gruppi di parrocchie …) e la Visita pastorale del vescovo Claudio (130 parrocchie incontrate nel primo anno, 80 in questo secondo) pongono l’accento sulle singole comunità parrocchiali perché siano consapevoli della propria originalità e soggettività e su una maggior corresponsabilità di tutti i cristiani, in virtù del proprio Battesimo. Tutto questo in ordine al fine della Chiesa che è l’evangelizzazione, il dare forma concreta e vivente al Vangelo, strada di autentica umanizzazione.

La proposta per questo anno pastorale come percorso battesimale non vuole essere solamente una scelta intra ecclesiale ma invece, pienamente missionaria, finalizzata al nostro servire l’umanità, risplendendo come segno, anche profetico, nel mondo. In sintesi la posta in gioco è alta.

La posta in gioco è la fede non come trasmissione scontata e sociale, ma come rigenerazione, riscoperta che impegna la scelta personale e comunitaria, che nasce proprio dall’esperienza della gratuità dell’amore di Dio.

La posta in gioco è la fede che non è una devozione privata e intimistica, ma chiamata alla conversione nella vita e nella vita pubblica.

La posta in gioco è la fede che non è un’assicurazione personale, ma una continua sottrazione di sicurezza, un mettersi in gioco in parrocchia, in famiglia, nel lavoro, nella società, nella politica.

La posta in gioco è la fede che non è rito magico, un mantra automatico, ma scelta di carità che si traduce in ospitalità, condivisione, testimonianza.

La posta in gioco è la difficoltà di credere dei nostri giovani e contemporaneamente la loro grande ricerca di spiritualità.

Il Battesimo inoltre ci permette di andare alla sorgente sempre nuova della nostra fede e all’essenziale, riscoprendo ciò che accomuna tutti i credenti. Quasi un ricevere di nuovo, attraverso una maggior consapevolezza, il dono irrevocabile del Padre che mette in gioco tutta la nostra vita.

Con gli organismi di comunione (Cpp e Cpge) affronteremo le 4 schede preparate dalla Diocesi “per porre attenzione non solo al nostro fare, ma soprattutto al nostro sentire, alla nostra capacità di stare e camminare assieme”. “Saranno quindi un aiuto all’intera comunità perché si riscopra “soggetto che annuncia il Vangelo oggi”.