Sabato 12 Dicembre 2020 : Commento San Cirillo di Gerusalemme

Punto finale dell’Antico Testamento, il battesimo è anche l’inizio del Nuovo. In effetti, ebbe per promotore Giovanni il Battista, «che non era superato da nessun nato da donna» (Mt 11,11). Giovanni concludeva la serie dei profeti, «perché tutti i profeti e la legge hanno parlato fino a Giovanni» (Mt 11,13). Ed egli apre l’era del Vangelo, come sta scritto: «Inizio del Vangelo di Gesù Cristo (…) apparve Giovanni nel deserto, proclamando un battesimo» (Mc 1,1.4).

Vorresti contrapporgli Elia il Tisbita che è stato assunto in cielo? Eppure egli non è superiore a Giovanni. Enoc è stato rapito in cielo, ma non è più grande di Giovanni. Mosè è stato un grandissimo legislatore in Israele. Tutti i profeti sono stati mirabili, ma non erano più grandi di Giovanni. Non si tratta di confrontare profeti con profeti; ma il loro Maestro, il nostro Maestro, il Signore Gesù ha dichiarato: «Tra gli uomini, non è esistito alcuno più grande di Giovanni il Battista» (Mt 11,11). Viene fatto il confronto tra il grande servitore e i suoi compagni di servizio, ma la superiorità e la grazia del Figlio rispetto ai servitori non regge confronto.

      Vedi tu dunque quale uomo Dio ha scelto come primo beneficiario di questa grazia? Un povero, un amico del deserto, senza essere per questo nemico degli uomini. Mangiando locuste, dava ali alla sua anima. Nutrito di miele, pronunciava parole più dolci e più utili del miele. Indossando un vestito di peli di cammello, mostrava nella sua persona l’ideale ascetico. Il fatto è che fin dal seno di sua madre, era stato santificato dallo Spirito Santo (Lc 1,15). Geremia era stato santificato, ma non aveva profetizzato fin dal seno materno. Solo Giovanni, nella prigione del seno di sua madre, ha sussultato di gioia (Lc 1,44); senza ancora vedere con gli occhi della carne, sotto l’azione dello Spirito, ha riconosciuto il Maestro. La grandezza della grazia esigeva un grande capofila.