Sabato 23 Marzo : San Roberto Bellamino

Signore, tutto quanto ci insegni potrebbe sembrare troppo difficile, troppo pesante, se tu parlassi da un altro pulpito; ma poiché ci istruisci più con l’esempio che con la parola, tu che sei “Signore e Maestro” (Gv 13,14), come oseremo dire il contrario, noi che siamo servi e discepoli? Ciò che dici è perfettamente vero, ciò che ordini perfettamente giusto; la croce da cui parli, lo testimonia. Ed anche il sangue che ne discende; grida con tutte le forze (Gen 4,10). E infine, la morte stessa: se ha potuto squarciare a distanza il velo del Tempio e spezzare le rocce più dure (Mt 27,51), come non farà lo stesso, e più ancora, per il cuore dei credenti; come non li condurrà a sottomettersi?

Signore, vogliamo renderti amore per amore; e se il desiderio di seguirti non viene ancora dall’amore per te, poiché è tanto flebile, venga almeno dall’amore per il tuo amore. Se ci attiri dietro a te, “corriamo all’odore dei tuoi profumi” (Ct 1,4 LXX): non desideriamo soltanto amarti, seguirti, ma vogliamo decisamente disprezzare il mondo (…) quando vediamo che tu, nostro capo, non hai voluto le gioie di questa vita. Ti vediamo affrontare la morte, non da un letto, ma sul legno che rende giustizia; benché re, non vuoi avere altro trono che questo patibolo. (…) Trascinati dal tuo esempio di re pieno di sapienza, respingiamo il richiamo del mondo e del suo lusso, prendiamo la tua croce sulle spalle, ci proponiamo di seguire te solo. (…) Dacci solo l’aiuto necessario; rendici abbastanza forti per seguirti.