SINODO = CAMMINO INSIEME

Perché un Sinodo Diocesano? Il nostro contesto sociale e culturale, indubbiamente, ci mette davanti molti “perché”: la nostra realtà non è più statica e lineare, non procede più in modo prevedibile, schematico e strutturabile.

Alcune domande profonde ci abitano e scuotono: Perché credere? Perché evangelizzare? Perché la parrocchia oggi? A chi è rivolto il Sinodo? A tutti i cristiani e cristiane della Chiesa di Padova, in particolare ai presbiteri e diaconi, ai Consigli Pastorali Parrocchiali, ai religiosi e religiose, ai responsabili di movimenti, associazioni e gruppi ecclesiali. Di cosa si tratta? Non di fare cose nuove, ma di rendere nuove tutte le cose. Un processo dinamico in se stesso, una sorta di “conversione” in cui ciò che conta non sarà solo “cosa” raggiungeremo, ma “come” ci arriveremo, facendo prima di tutto una buona esperienza di Chiesa e di comunione fraterna. In tal senso, i termini Chiesa e Sinodo diventano sinonimi, in quanto espressione di una stessa realtà rimessa continuamente in viaggio dal Signore Gesù.

In questo tempo, ci facciamo forza anche delle intuizioni del recente Sinodo dei giovani e possiamo confidare nell’ascolto della Visita pastorale che, accanto a questioni aperte, fa scoprire tanta ricchezza e frutti evangelici nelle nostre terre. La stagione che viviamo, da ultimo, ci riporta al tempo complesso della pandemia da interpretare come kairós, vera “occasione” di ripensamento. Di conseguenza, possiamo guardare al Sinodo per incoraggiare e rimotivare tanti passi preziosi della nostra Chiesa, rilanciandoci in avanti e coltivando la visione di quale Chiesa diocesana desideriamo custodire nel prossimo futuro. Gli atteggiamenti da coltivare Vorrei suggerire a tutti i battezzati e credenti della nostra Chiesa di Padova di accogliere il Sinodo come un atto di fede nell’azione dello Spirito Santo che sempre ci accompagna e precede.

Vi chiedo di sviluppare, attraverso il Sinodo, quasi un “supplemento” di amore alla nostra Chiesa, desiderando camminare insieme e insieme esplorare strade non ancora battute. Infine, vi invito a guardarlo come un gesto di cura e di responsabilità verso quanto potremo essere, ma anche verso le nuove generazioni, che domandano profondità ed autenticità. I collegamenti, le persone che sanno tenere insieme Comprendo che ci possano essere tante domande e timori nei riguardi della proposta del Sinodo: spesso percepisco anche la stanchezza e la fatica rispetto alla quotidianità dell’azione pastorale.

Per arrivare a tutti e perché ciascuno possa offrire il suo contributo di pensiero e parola, il Sinodo avrà bisogno di alcuni in grado di collegare e coinvolgere altri. Penso in particolare ai Consigli Pastorali e di Gestione Economica, ai referenti dei vari ambiti pastorali, ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose. A voi, affido volentieri il compito insostituibile di collegamento, di “cucitura” e di legame tra le varie persone e realtà ecclesiali.

 

don Claudio, Vescovo di Padova