Udienza Generale del 31 agosto 2022 – Catechesi sul Discernimento: 1. Che cosa significa discernere?

Catechesi sul Discernimento: 1. Che cosa significa discernere?

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Iniziamo oggi, un nuovo ciclo di catechesi: abbiamo finito le catechesi sulla vecchiaia, adesso iniziamo un nuovo ciclo sul tema del discernimento. Discernere è un atto importante che riguarda tutti, perché le scelte sono parte essenziale della vita. Discernere le scelte. Si sceglie un cibo, un vestito, un percorso di studi, un lavoro, una relazione. In tutto questo si concretizza un progetto di vita, e anche si concretizza la nostra relazione con Dio.

Nel Vangelo, Gesù parla del discernimento con immagini tratte dalla vita ordinaria; ad esempio, descrive i pescatori che selezionano i pesci buoni e scartano quelli cattivi; o il mercante che sa individuare, tra tante perle, quella di maggior valore. O colui che, arando un campo, si imbatte in qualcosa che si rivela essere un tesoro (cfr Mt 13,44-48).

Alla luce di questi esempi, il discernimento si presenta come un esercizio di intelligenza, e anche di perizia e anche di volontà, per cogliere il momento favorevole: queste sono le condizioni per operare una buona scelta. Ci vuole intelligenza, perizia e anche volontà per fare una buona scelta. E c’è anche un costo richiesto perché il discernimento possa diventare operativo. Per svolgere al meglio il proprio mestiere, il pescatore mette in conto la fatica, le lunghe notti trascorse in mare, e poi il fatto di scartare parte del pescato, accettando una perdita del profitto per il bene di coloro a cui è destinato. Il mercante di perle non esita a spendere tutto per comprare quella perla; e lo stesso fa l’uomo che si è imbattuto in un tesoro. Situazioni inattese, non programmate, dove è fondamentale riconoscere l’importanza e l’urgenza di una decisione da prendere. Le decisioni le deve prendere ognuno; non c’è uno che le prende per noi. Ad un certo punto gli adulti, liberi, possono chiedere consiglio, pensare, ma la decisione è propria; non si può dire: “Ho perso questo, perché ha deciso mio marito, ha deciso mia moglie, ha deciso mio fratello”: no! Tu devi decidere, ognuno di noi deve decidere, e per questo è importante saper discernere: per decidere bene è necessario saper discernere.

Il Vangelo suggerisce un altro aspetto importante del discernimento: esso coinvolge gli affetti. Chi ha trovato il tesoro non avverte la difficoltà di vendere tutto, tanto grande è la sua gioia (cfr Mt 13,44). Il termine impiegato dall’evangelista Matteo indica una gioia del tutto speciale, che nessuna realtà umana può dare; e difatti ritorna in pochissimi altri passi del Vangelo, che rimandano tutti all’incontro con Dio. È la gioia dei Magi quando, dopo un lungo e faticoso viaggio, rivedono la stella (cf Mt 2,10); la gioia, è la gioia delle donne che tornano dal sepolcro vuoto dopo aver ascoltato l’annuncio della risurrezione da parte dell’angelo (cfr Mt 28,8). È la gioia di chi ha trovato il Signore. Prendere una bella decisione, una decisone giusta, ti porta sempre a quella gioia finale; forse nel cammino si deve soffrire un po’ l’incertezza, pensare, cercare, ma alla fine la decisione giusta ti benefica di gioia.

Nel giudizio finale Dio opererà un discernimento – il grande discernimento – nei nostri confronti. Le immagini del contadino, del pescatore e del mercante sono esempi di ciò che accade nel Regno dei cieli, un Regno che si manifesta nelle azioni ordinarie della vita, che richiedono di prendere posizione. Per questo è così importante saper discernere: le grandi scelte possono nascere da circostanze a prima vista secondarie, ma che si rivelano decisive. Per esempio, pensiamo al primo incontro di Andrea e Giovanni con Gesù, un incontro che nasce da una semplice domanda: “Rabbì, dove abiti?” – “Venite e vedrete” (cfr Gv 1,38-39), dice Gesù. Uno scambio brevissimo, ma è l’inizio di un cambiamento che, passo a passo, segnerà tutta la vita. A distanza di anni, l’Evangelista continuerà a ricordare quell’incontro che lo ha cambiato per sempre, ricorderà anche l’ora: «Erano circa le quattro del pomeriggio» (v. 39). È l’ora in cui il tempo e l’eterno si sono incontrati nella sua vita. E in una decisione buona, giusta, si incontra la volontà di Dio con la nostra volontà; si incontra il cammino attuale con l’eterno. Prendere una giusta decisione, dopo una strada di discernimento, è fare questo incontro: il tempo con l’eterno.

Pertanto: conoscenza, esperienza, affetti, volontà: ecco alcuni elementiindispensabili del discernimento. Nel corso di queste catechesi ne vedremo altri, altrettanto importanti.

Il discernimento – come dicevo – comporta una fatica. Secondo la Bibbia, noi non ci troviamo davanti, già impacchettata, la vita che dobbiamo vivere: no! Dobbiamo deciderla continuamente, secondo le realtà che vengono. Dio ci invita a valutare e a scegliere: ci ha creato liberi e vuole che esercitiamo la nostra libertà. Per questo, discernere è impegnativo.

Abbiamo fatto spesso questa esperienza: scegliere qualcosa che ci sembrava bene e invece non lo era. Oppure sapere quale fosse il nostro vero bene e non sceglierlo. L’uomo, a differenza degli animali, può sbagliarsi, può non voler scegliere in maniera corretta e la Bibbia lo mostra fin dalle sue prime pagine. Dio dà all’uomo una precisa istruzione: se vuoi vivere, se vuoi gustare la vita, ricordati che sei creatura, che non sei tu il criterio del bene e del male e che le scelte che farai avranno una conseguenza, per te, per altri e per il mondo (cfr Gen 2,16-17); puoi rendere la terra un giardino magnifico o puoi farne un deserto di morte. Un insegnamento fondamentale: non a caso è il primo dialogo tra Dio e l’uomo. Il dialogo è: il Signore dà la missione, tu devi fare questo e questo; e l’uomo ogni passo che fa deve discernere quale decisione prendere. Il discernimento è quella riflessione della mente, del cuore che noi dobbiamo fare prima di prendere una decisione.

Il discernimento è faticoso ma indispensabile per vivere. Richiede che io mi conosca, che sappia cosa è bene per me qui e ora. Richiede soprattutto un rapporto filiale con Dio. Dio è Padre e non ci lascia soli, è sempre disposto a consigliarci, a incoraggiarci, ad accoglierci. Ma non impone mai il suo volere. Perché? Perché vuole essere amato e non temuto. E anche Dio ci vuole figli non schiavi: figli liberi. E l’amore si può vivere solo nella libertà. Per imparare a vivere si deve imparare ad amare, e per questo è necessario discernere: cosa posso fare adesso, davanti a questa alternativa? Che sia un segnale di più amore, di più maturità nell’amore. Chiediamo che lo Spirito Santo ci guidi! Invochiamolo ogni giorno, specialmente quando dobbiamo fare delle scelte. Grazie.

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Saluti

Je salue cordialement les pèlerins de langue française présents à cette audience, en particulier les fidèles syriaques catholiques de la Mission de la Sainte Famille de Lyon. Le discernement est ardu mais indispensable pour vivre. Il exige de nous connaître, de savoir ce qui est bon pour nous, ici et maintenant. Par-dessus tout, il exige une relation filiale avec Dieu. Parce qu’il veut être aimé et non craint, Dieu n’impose jamais sa volonté. Mais il est Père et ne nous laisse pas seuls, toujours prêt à nous conseiller, à nous encourager, à nous accueillir. Que l’Esprit-Saint guide nos choix quotidiens, et vous bénisse !

[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese presenti a questa udienza, in particolare i fedeli siriaco-cattolici della Missione della Santa Famiglia di Lione. Il discernimento è difficile ma indispensabile per vivere. Richiede di conoscere noi stessi, di sapere cosa è bene per noi, qui e ora. Soprattutto, richiede un rapporto filiale con Dio. Perché vuole essere amato e non temuto, Dio non impone mai la sua volontà. Ma Egli è Padre e non ci lascia soli; è sempre pronto a consigliarci, a incoraggiarci, ad accoglierci. Lo Spirito Santo guidi le nostre scelte quotidiane. Il Signore vi benedica!]

I greet the English-speaking pilgrims taking part in today’s Audience, especially those from Malta, Nigeria and the United States of America. Upon all of you, and your families, I invoke the Holy Spirit’s gifts of wisdom, joy and peace. God bless you all!

[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Malta, Nigeria e Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco i doni di sapienza, di gioia e di pace elargiti dallo Spirito Santo. Dio vi benedica!]

Von Herzen grüße ich die Pilger deutscher Sprache. Bitten wir täglich um die Gabe des Heiligen Geistes, auf dass er uns helfe, alle unsere kleinen und großen Entscheidungen am Willen Gottes auszurichten. So finden wir zur wahren Freiheit und zur Fülle des Lebens.

[Saluto di cuore i pellegrini di lingua tedesca. Chiediamo ogni giorno il dono dello Spirito Santo, affinché ci aiuti a orientare tutte le nostre piccole e grandi decisioni secondo la volontà di Dio. In questo modo troveremo la vera libertà e la pienezza di vita. A tutti la mia benedizione.]

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Hay tantos mexicanos aquí; uruguayos, colombianos, salteños, argentinos. Quiero expresar mi cercanía de modo especial a todos los que el día de ayer celebraron a Santa Rosa de Lima como su patrona, particularmente a los enfermeros y enfermeras del Perú. Pidamos al Señor que nos dé la gracia de saber discernir con libertad y amor, en los acontecimientos de la vida diaria. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

Saúdo cordialmente os fiéis de língua portuguesa, em particular a tripulação do Navio-Escola “Brasil”. Irmãos e irmãs, não deixeis jamais de pedir a ajuda do Espírito Santo – guia segura para um bom discernimento – em cada escolha que tenhais de fazer. Que Deus vos abençoe!

[Saluto cordialmente i fedeli di lingua portoghese, in particolare l’equipaggio della Nave-scuola “Brasil”. Fratelli e sorelle, non mancate di chiedere l’aiuto dello Spirito Santo in ogni scelta che dovere fare. Egli è guida sicura per un buon discernimento. Dio vi benedica!]

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. اللهُ أبٌ ولا يَترُكُنا وَحدَنا، وهوَ مُستَعِدٌّ دائمًا لأن يَنصَحَنا، وَيُشَجِّعَنا، وَيُرَحِّبَ بنا. وهوَ لا يَفرِضُ إرادَتَهُ علينا أبدًا، لأنَّه يريدُ أن نُحِبَّهُ، لا أنْ نَخافَهُ. لِهذا هوَ يَدعُونا إلى أنْ نُقَيِّمَ ونختار، فَقَدْ خَلَقَنَا أحرارًا وَيُريدُنا أنْ نُمارِسَ حُرِيَّتَنا. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[Saluto i fedeli di lingua araba. Dio è Padre e non ci lascia soli, è sempre disposto a consigliarci, a incoraggiarci, ad accoglierci, e non impone mai il suo volere, perché vuole essere amato e non temuto. Per questo ci invita a valutare e a scegliere, poiché Egli ci ha creato liberi e vuole che esercitiamo la nostra libertà. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!]

Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków. Jutro obchodzić będziecie rocznicę wybuchu II wojny światowej, która tak boleśnie naznaczyła naród polski. Niech pamięć o minionych doświadczeniach determinuje was do pielęgnowania pokoju w sobie, w rodzinach, w życiu społecznym i międzynarodowym. Niech Maryja wspiera was w codziennym wybieraniu dobra, sprawiedliwości i solidarności z potrzebującymi, rodząc w sercach nadzieję, radość i wewnętrzną wolność. Z serca wam błogosławię.

[Saluto cordialmente tutti i polacchi. Domani ricorderete l’anniversario dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, che ha segnato così dolorosamente la nazione polacca. La memoria delle esperienze passate vi spinga a coltivare la pace in voi stessi, nelle famiglie, nella vita sociale e internazionale. Maria vi sostenga nella scelta quotidiana di bontà, giustizia e solidarietà con i bisognosi, generando nei vostri cuori speranza, gioia e libertà interiore. Vi benedico di cuore.]

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APPELLI

Seguo con preoccupazione i violenti avvenimenti verificatisi a Baghdad negli ultimi giorni. Domandiamo a Dio nella preghiera di donare pace alla popolazione irachena. L’anno scorso ho avuto la gioia di visitarla, e ho sentito da vicino il grande desiderio di normalità e di convivenza pacifica tra le diverse comunità religiose che la compongono. Dialogo e fraternità sono la via maestra per affrontare le attuali difficoltà e arrivare a questa meta.

Domani celebreremo la Giornata Mondiale di Preghiera per il Creato, e l’inizio del Tempo del Creato, che si concluderà il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. Il tema di quest’anno, “Ascolta la voce del creato”, possa favorire in tutti l’impegno concreto a prendersi cura della nostra casa comune. In balia dei nostri eccessi consumistici, la sorella madre terra geme e ci implora di fermare i nostri abusi e la sua distruzione. Durante questo Tempo del Creato, preghiamo affinché i vertici COP27 e COP15 dell’ONU possano unire la famiglia umana nell’affrontare decisamente la doppia crisi del clima e della riduzione della biodiversità.

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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i numerosi gruppi della Cresima, tra cui quello della Diocesi di Chiavari. Cari ragazzi, solo Cristo ha parole di vita eterna. Vi auguro di seguirlo sempre con entusiasmo e di testimoniare il Vangelo con gioia ogni giorno della vostra vita, sorretti dalla forza dello Spirito Santo.

Saluto con affetto i fedeli di Rieti e di Amatrice. La vostra presenza evoca alla mia mente il terremoto del 24 agosto di 6 anni fa che ha colpito Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Nel ricordare nella preghiera i morti, rinnovo sentita vicinanza ai familiari. Auspico che prosegua l’aiuto delle istituzioni e delle persone di buona volontà, affinché la vita possa rinascere in questi territori.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Tutti invito a trovare ogni giorno coraggio e speranza in Dio per vivere in pienezza la rispettiva vocazione. Di cuore vi benedico!