Venerdì 1 Marzo : Sant Ambrogio

La vigna è la figura del popolo di Dio che, radicato sul ceppo della vigna eterna, si eleva al di sopra della terra. Abbondanza di vita uscita da un suolo ingrato, essa a volte germoglia e fiorisce, a volte si riveste di foglie, a volte assomiglia al giogo amabile della croce, quando è cresciuta e i suoi rami distesi formano i tralci di una vigna feconda… A ragione dunque è chiamato vigna il popolo di Cristo, sia perché segna la sua fronte con il segno della croce (Ez 9,4), sia perché i suoi frutti si raccolgono nell’ultima stagione dell’anno, sia perché, come nei filari di una vigna, poveri e ricchi, umili e potenti, servi e padroni, tutti nella Chiesa sono perfettamente uguali…

Quando si lega la vite, essa si raddrizza; quando la si pota non è per ridurla, bensì per farla crescere. Lo stesso accade al popolo santo: se viene legato, si libera; se viene umiliato, si raddrizza; se viene potato, in verità è come se ricevesse una corona. Anzi, come il germoglio, tolto da un albero vecchio, viene innestato su un’altra radice, così questo popolo santo… nutrito dall’albero della croce… cresce. E lo Spirito Santo, come se fosse sparso nei solchi di un terreno, si riversa nel nostro corpo, lavando quanto è immondo e raddrizzando le nostre membra per dirigerle verso il cielo.

Questa vigna, il Vignaiolo ha l’abitudine di sarchiarla, di legarla, di potarla (Gv 15,2)… A volte brucia con il sole i segreti del nostro corpo, e a volte li annaffia con la pioggia. Ama sarchiare il suo terreno, perché i rovi non feriscano i germogli; bada che le foglie non facciano troppa ombra…, privando di luce le nostre virtù, e impedendo la maturazione dei nostri frutti.