Venerdì 17 Giugno : Secondo libro dei Re 11,1-4.9-18.20.

In quei giorni, Atalia madre di Acazia, visto che era morto suo figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale.
Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazia, sottrasse Ioas figlio di Acazia dal gruppo dei figli del re destinati alla morte e lo portò con la nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalia ed egli non fu messo a morte.
Rimase sei anni nascosto presso di lei nel tempio; intanto Atalia regnava sul paese.
Il settimo anno Ioiada convocò i capi di centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire nel tempio. Egli concluse con loro un’alleanza, facendoli giurare nel tempio; quindi mostrò loro il figlio del re.
I capi di centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiada. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiada.
Il sacerdote consegnò ai capi di centinaia lance e scudi del re Davide, che erano nel deposito del tempio.
Le guardie, ognuno con l’arma in pugno, si disposero dall’angolo meridionale del tempio fino all’angolo settentrionale, davanti all’altare e al tempio e intorno al re.
Allora Ioiada fece uscire il figlio del re, gli impose il diadema e le insegne; lo proclamò re e lo unse. Gli astanti batterono le mani ed esclamarono: “Viva il re!”.
Atalia, sentito il clamore delle guardie e del popolo, si diresse verso la moltitudine nel tempio.
Guardò: ecco, il re stava presso la colonna secondo l’usanza; i capi e i trombettieri erano intorno al re, mentre tutto il popolo del paese esultava e suonava le trombe. Atalia si stracciò le vesti e gridò: “Tradimento, tradimento!”.
Il sacerdote Ioiada ordinò ai capi dell’esercito: “Fatela uscire tra le file e chiunque la segua sia ucciso di spada”. Il sacerdote infatti aveva stabilito che non venisse uccisa nel tempio del Signore.
Le misero le mani addosso ed essa raggiunse la reggia attraverso l’ingresso dei Cavalli e là fu uccisa.
Ioiada concluse un’alleanza fra il Signore, il re e il popolo, con cui questi si impegnò a essere il popolo del Signore; ci fu anche un’alleanza fra il re e il popolo.
Tutto il popolo del paese penetrò nel tempio di Baal e lo demolì, frantumandone gli altari e le immagini: uccisero dinanzi agli altari lo stesso Mattan, sacerdote di Baal.
Tutto il popolo del paese fu in festa; la città restò tranquilla.