70° anniversario della Chiesa di Anguillara Veneta

Celebrare il 70° anniversario della consacrazione della nostra Chiesa, avvenuta nel lontano settembre 1948, è un evento da ricordare con particolare emozione perché la Chiesa è nello stesso tempo Casa di Dio e luogo dove i fedeli sono convocati per dare lode a Dio e celebrare il giorno del Signore, ascoltando la sua Parola e nutrendosi del suo Corpo e del suo Sangue.

Il Tempio di mattoni è segno di quell’edificio spirituale costruito con pietre vive e scelte che danno forma alla Chiesa. E’ un’opportunità per rievocare e rinnovare l’impegno con cui i nostri padri, 70 anni fa, hanno voluto rimettere in ordine la chiesa e il campanile, costruiti nel 1902 e inaugurati nel 1905, danneggiati dalle bombe sganciate contro il vicino ponte sull’Adige gli ultimi giorni della 2^ guerra mondiale. Anche in quell’occasione, l’intera popolazione ha dimostrato la profondità delle proprie radici cristiane ritenendo importante avere uno spazio sacro per celebrare e vivere la propria fede, come singoli e come famiglie, sentendo, nella preghiera e nell’abbraccio di tanti fratelli e sorelle di fede, l’abbraccio misericordioso del Padre che benedice e accoglie chi nasce e chi muore, chi chiede aiuto e benedizione per amare e servire nella fedeltà, chi chiede comprensione e riconciliazione per le proprie incertezze e fragilità, chi chiede nutrimento per la propria fede, speranza e carità.

Chiesa e campanile segnalano sì l’esistenza di una parrocchia, ma non al punto da certificare la presenza di una comunità che crede, spera e ama, come ho potuto illustrare negli ultimi foglietti settimanali, riportando alcuni passaggi che il consiglio pastorale parrocchiale ha avuto modo di comprendere studiando il testo diocesano “la Parrocchia”, come segue:

  • La parrocchia rende visibile la Chiesa, radicata in un luogo, che mette al suo centro la Parola di Dio, la grazia dei sacramenti e la carità. La parrocchia è espressione della Chiesa più grande animata da un’intenzionalità precisa: dare vita a un’assemblea santa, al popolo di Dio, alla famiglia del Signore Gesù. Il primo segno della parrocchia, quindi, è l’adunanza dei cristiani, radunati e convocati dal Signore Gesù, in un luogo che rappresenta e raccoglie l’intera comunità.
  • C’è parrocchia quando le persone leggono e interpretano la propria vita a partire dalla Parola di Dio, ricevuta assieme con assiduità, favorendo anche scelte condivise. 70° anniversario della consacrazione 2
  • C’è parrocchia quando il popolo dei cristiani riceve dal suo Signore i Sacramenti, doni che l’uomo non può produrre da sé, e li celebra. C’è parrocchia quando una comunità genera alla fede nel battesimo e quando si lascia plasmare dall’eucaristia. I sacramenti, eccedenza del dono di Cristo alla sua gente, costituiscono la comunità.
  • C’è parrocchia quando vengono espresse delle ministerialità più articolate, a partire dal sacerdozio comune e con il servizio del ministero ordinato. Esiste infatti una corresponsabilità data dal battesimo, da cui scaturiscono forme di servizio e di animazione dell’impegno altrui.

Se la domanda delle persone fosse solo di “servizi” religiosi, senza appartenenza e assunzione di compiti; se non ci fosse l’impegno consapevole e responsabile almeno di alcuni, potremmo ancora parlare di parrocchia? Se non ci fosse un minimo di adesione e di partecipazione alla cura e alla crescita della vita comunitaria, nei suoi elementi essenziali, ci sarebbe ancor una parrocchia oppure si potrebbe pensare, come “extrema ratio”, anche alla sua chiusura formale? (La Parrocchia pp. 19.20) Buon anniversario allora, e che la Chiesa, casa di Dio, tra le case degli uomini, sia come il sole che al mattino sorge per tutti e offre la sua luce e il suo calore a tutti, perché tutti abbiano la vita e portino frutti di amore, di giustizia e di pace.

Buona festa di S. Andrea e buona preparazione al Natale.

Con affetto, vostro don Claudio