Messaggio di Suor Anna prima della partenza verso l’Ecuador

La predica già l’ha fatta don Claudio io voglio solo aggiungere qualcosa.

Grazie per essere qui, grazie per il testimonio di 50 anni di vita insieme. Questo è un battesimo vissuto in radicalità con tutte le gioie e i dolori che una vita insieme comporta. Grazie anche per i quarantenni perché hanno voluto essere davanti al Signore per ringraziarlo del dono della vita.

Mi veniva in mente nel mio Ecuador a 40 anni sono quasi tutti nonni, invece qui no vero? Ecco lì a 40 anni le persone già sono nonni, in questi giorni una una catechista è diventata nonna a 31 anni. Immaginate voi ecco lì le ragazze hanno bambini molto presto. 

Ho provato la sensazione di essere nella Messa del mio Ecuador adesso “Giornata Missionaria Mondiale” siamo tenuti a pregare, ricordare, sostenere con la preghiera e con la generosità, tutti i missionari sparsi nel mondo.

Che pena che sono rimasta l’unica di Anguillara per quello vengo a pregare anch’io  perché nascano da questi giovani, da questi bambini, da queste famiglie alcuni missionari, alcune persone che vivendolo qui il battesimo siano capaci anche di andare in altre terre lontane a portare il Vangelo.

Mi viene in mente la Messa domenicale della mia comunità che ho lasciato vicino all’oceano Pacifico, dove arrivano anche le balene, sì le ho viste anch’io le balene, la domenica mattina i bambini devono venire giù dalle montagne quando piove con gli stivali hanno mezz’ora, un’ora di cammino i bambini con i genitori per assistere alla messa. 

Se arrivano presto facciamo un po’ di catechesi. Li fanno a gara per rispondere quanti sono i Sacramenti, quali sono i Comandamenti, le Beatitudini, le opere di misericordia, il Credo… È una gara fra bambini ed adulti perché vogliono imparare le cose di Dio.

Noi le abbiamo già dimenticate… e a dire la verità anch’io a volte non me le ricordo. Aspetto che siano loro a dirle perché sono più bravi… Questo per aspettare la Santa Messa.

Qui vedo pochi bambini non so se sono poche nascite o se i bambini  non vengono a messa perché devono dormire, se li lasciate dormire.

Lì quando vengono se abbiamo la possibilità diamo anche qualcosa da mangiare.

Ho visto bambini a Padova in questi giorni anche a Roma, “questo non mi piace, questo non lo voglio, questo l’ho mangiato anche ieri”…

Invece lì quello che diamo con una mano mangiano col cucchiaio, con l’altra mano già alzata per riceverne un altro po’. Vedete la differenza.

Dopo non hanno tanto per vestirsi, beh nella costa non hanno necessità di vestirsi molti vengono anche scalzi, non c’è problema. 

La cosa che mi fa più male è quando sono ammalati. 

Ho visto morire bambini piccoli di tutte le età, tante volte manca anche il sacerdote perché in un’altra parte le estensioni sono grandissime della parrocchia e mi tocca fare anche i funerali, però quando sono bambini non riesco neanche a parlare neanch’io.

Ti vedi lì impotente difronte un bambino che aveva bisogno di una medicina, di una penicillina e non c’era un antibiotico e un poco alla volta è morto.

Ecco queste cose fanno rabbrividire ancora no?

Però ho visto tanta fede che nasce dalla preghiera, la fede è più forte.

Da una cultura più spirituale della nostra riescono ancora a vedere la volontà di Dio in tutto quello che succede non sono rassegnati a non avere a non potere, sono “rassegnati” a quello che il Signore sta chiedendo loro.

Ecco questo “sì” ce lo insegna Gesù nel Vangelo di oggi “Chiedete, imparate a pregare, cercate di avvicinarvi a Lui e Lui sa quello di cui avete bisogno” .

Anche  le persone povere sanno pregare sanno dire al Signore quello di cui hanno bisogno e quello che non possono avere lo accettano. Chissà sono più bravi di noi. 

Perché dico questo? Perché dobbiamo imparare anche noi a non essere esigenti, a non essere egoisti, a pensare solo per noi.  Dobbiamo avere questo cuore e mente che spazia e vede anche la necessità degli altri.

Noi siamo stati fortunati però non dobbiamo chiuderci in  noi stessi. Allora vengo qui per salutare ma anche per invitarvi a continuare a pregare, a continuare a sostenere i missionari, a  sostenere anche me, perché in Ecuador ci sono anche a nome vostro.

Sto portando la mia comunità parrocchiale lì con me. Non posso fare cose grandi, però solo lo stare vicino a queste persone mi fa sentire vicina  al Signore e compiere con queste persone la Sua volontà.

Ho bisogno della vostra preghiera, della vostra amicizia, del vostro sostegno per continuare a dare la mia testimonianza dove il Signore mi ha chiamato.

Sono contenta di vedere l’Ecuador proprio in cima “della torre”. Lì Ecco in questi giorni c’è stato uno sciopero molto grande e purtroppo sono morte molte persone, causa i potenti che vogliono governare, che vogliono rubare e i poveri diventano sempre più poveri.

Però questa volta si sono ribellati tutti gli indigeni hanno distrutto mezza capitale però sono riusciti a fermare i potenti.

Loro non vogliono la distruzione  dell’Amazzonia, non vogliono che i grandi si portino via tutte le risorse  materiali che il paese ha, come il petrolio, e si sono ribellati però causando la morte anche di tanti bambini. Perché loro salgono con i loro bambini in spalla e molti sono stati presi da sassi, gas lacrimogeni  e molti sono morti.

Allora non dovrebbe essere così! 

Questa è un’ingiustizia grande come quella che sta passando il Brasile; hanno dato fuoco all’Amazzonia, perché così è più facile e tirar fuori il petrolio, possono entrare con più facilità i grandi.

I grandi non sono solo quelli degli Stati Uniti ma anche l’Europa, purtroppo, è li che ci mette lo zampino come anche la Cina. 

Tutti i paesi più potenti vanno a scapito dei più poveri.

Allora io sono lì per condividere per fare quello che si può, con altri missionari italiani.

Nella costa ci sono anche i sacerdoti diocesani nostri e ci vediamo una volta ogni tanto, perché non c’è la possibilità tanto di treni. Non ci sono i treni in Ecuador, sono solo per il turismo. Lì si viaggia tanto di notte, pregando Dio di arrivare a destinazione perché attraverso le montagne, non ci sono le gallerie come ci sono qui. Le montagne sono altissime e non si possono traforare.

Adesso ho finito nell’oceano Pacifico quando torno novembre sarò sulle Ande a 2700 metri, però non farà freddo come qua.

All’equatore a mezzogiorno fa caldo di mattina, di sera fa freddo ma non ci sono i termosifoni neanche a 2700 metri; si sta bene, come clima è bellissimo, come natura è bellissima. 

La tristezza è questa di sapere che ci sono i grandi grandi i potenti potenti e i poveri che si arrangino.

Per fortuna i missionari lavorano e quello che possono fare lo fanno e la gente, ripeto, ha molta fede; vive il battesimo proprio con radicalità.

Quando si impegnano, s’impegnano; anche a voi siete capaci di vivere l’unione con il Signore nella preghiera del cuore è di questa che abbiamo bisogno. 

É Lui che fa quando lo chiediamo, lo ringraziamo, ed è pronto ad esaudirci quando vede che è opportuno.

Grazie per quello che fate per la comunità per quelli sparsi nel mondo.

Accompagnatemi sempre con l’amicizia, con la preghiera e anche con l’aiuto fraterno e con la generosità di sempre. 

Buona giornata a tutti.

Che i bambini siano disposti a fare qualcosa in più per i loro coetanei più I più bisognosi, non siate egoisti non vogliate solo per voi, pensate anche a quelli meno fortunati che sono figli di Dio quanto noi.

Suor Anna Maria Degan