Sabato 28 Maggio : Beato Columba Marmion

Siamo gli ambasciatori della Chiesa. Ora, qual è la qualità fondamentale per un ambasciatore? essere abile? essere potente? avere una grande fortuna? avere credito? brillare per i suoi talenti personali? essere “persona grata” presso il sovrano a cui è inviato? Tutto ciò è utile e necessario; tutte queste qualità contribuiranno senza dubbio al successo della sua azione, ma saranno insufficienti e sterili, anzi devieranno dal fine perseguito, se l’ambasciatore non si identificherà prima, il più perfettamente possibile, con le intenzioni e i sentimenti del sovrano che lo invia, con gli interessi del paese che rappresenta.

La Chiesa ci manda al Re dei re, al trono di Dio. Dobbiamo quindi identificarci con le sue vedute e le sue volontà; la Chiesa ci affida i suoi interessi, che sono quelli delle anime, quelli dell’eternità. Non è una questione banale! Prendiamo dunque nel nostro cuore tutti i bisogni, tutte le necessità della vita, le angosce delle anime che soffrono, i pericoli di coloro che sono in questo momento nella morsa del demonio, le sollecitudini di coloro che devono dirigerci; affinché tutti possano ricevere l’aiuto di Dio. (…)

Pensate, infatti, a ciò che dice Nostro Signore stesso: “In verità vi dico: qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, ve la darà” (Gv 16,23). Affidatevi a questa promessa, chiedete molto, chiedete con fiducia, e il Padre, “dal quale proviene ogni dono perfetto” (cfr. Giacomo 1,17), aprirà le sue mani per riempire ogni anima di benedizioni. Perché non siamo noi a pregare, a intercedere in questo momento; è la Chiesa, è Cristo, il nostro Capo, il Sommo Pontefice che prega in noi e che è davanti al Padre suo per perorare la causa delle anime che ha redento (Eb 9,24; 7,25).