Nella gioia del battesimo, «cristiano diventa ciò che sei»!

Dalla riflessione del vescovo Claudio all’Assemblea diocesana del 5.10.2019

… Da tutti il battesimo è riconosciuto come grembo che ci genera alla fede pasquale della Chiesa. Ripartiamo da lì, dal battesimo! Sostiamo presso il nostro fonte battesimale e guardiamo attorno per domandarci chi siamo, dove andiamo, chi ci accompagna nel cammino….

Eccoci all’inizio di un anno pastorale, senza un vero e proprio piano pastorale e senza un mandato da eseguire nei vicariati e nelle parrocchie, ma con un’esperienza, quella del battesimo, che tutti abbiamo vissuto e dentro la quale, come vescovo per grazia di Dio e certamente non per miei meriti, vi chiedo di abitare durante questo anno. Per chi vuole abbiamo preparato qualche scheda, ma molto ci aspettiamo dalla creatività di ogni consiglio pastorale e di ogni responsabile di comunità. Abitate il vostro battesimo! Anche questo è comunque piano pastorale: abitate il battesimo! …

Ecco il nostro sguardo al battesimo, alla sorgente della nostra fede e della nostra missione, alla fonte di quella gioia che trova forza dall’annuncio della Pasqua di Gesù di cui siamo diventati partecipi tramite l’immersione nell’acqua e nello Spirito. È quel grembo che ci ha generati come popolo, che ci costituisce discepoli missionari, che ci conferisce la dignità di figli di Dio, fratelli e sorelle di Gesù Cristo e tra noi, servi di tutti soprattutto dei più poveri e lontani. …

… noi cristiani siamo assillati dal pensiero di poter essere significativi solo se siamo la massa e se occupiamo tutti gli spazi. Voi sapete bene che la vita si gioca con la capacità che abbiamo di “lievitare” lì dove ci troviamo e con chi ci troviamo. Anche se questo può non portare apparentemente benefici tangibili o immediati (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 210). Perché essere cristiano non è aderire a una dottrina, né a un tempio, né a un gruppo etnico. Essere cristiano è un incontro, un incontro con Gesù Cristo. Siamo cristiani perché siamo stati amati e incontrati e non frutti di proselitismo. Essere cristiani è sapersi perdonati, sapersi invitati ad agire nello stesso modo in cui Dio ha agito con noi, dato che «da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35). (Dal discorso di Papa Francesco a Rabat).

Un adulto che viene battezzato viene immerso nella vita umana e divina di Gesù come un panno che viene immerso nell’acqua. Si risale dall’acqua del battesimo pieni di Gesù e del suo Spirito come un panno risale pieno di acqua. La vita è il tempo che permetterà di rilasciare quello che hai ricevuto. …

 

Assemblea Diocesana 2019

 

L’Assemblea che apre l’anno pastorale 2019-2020 si concentra su due dimensioni: da una parte riscoprire la gioia del Battesimo e dall’altra parte dare inizio al secondo anno di Visita pastorale del vescovo Claudio..

Perché ripartire dal Battesimo? I vari testi scritti negli ultimi anni (La parrocchia, La lettera dei giovani, Il seminatore, I gruppi di parrocchie…) e la stessa Visita pastorale del vescovo Claudio, pongono l’accento sulle singole comunità parrocchiali perché siano consapevoli della propria originalità e soggettività e su una maggior corresponsabilità di tutti i cristiani, in virtù del proprio Battesimo. Tutto questo in ordine al fine della Chiesa che è l’evangelizzazione, il dare forma concreta e vivente al Vangelo, strada di autentica umanizzazione.

Il Battesimo inoltre ci permette di andare alla sorgente sempre nuova della nostra fede e all’essenziale, riscoprendo ciò che accomuna tutti i credenti. Quasi un ricevere di nuovo, attraverso una maggior consapevolezza, il dono irrevocabile del Padre che mette in gioco tutta la nostra vita.

In Assemblea saranno consegnate quattro schede/strumenti di lavoro che hanno come primi destinatari gli organismi parrocchiali. Queste schede/strumenti non sono dei nuovi Orientamenti, e neppure un capitolo annuale a se stante, ma la prosecuzione dei passaggi di questi anni. Non hanno finalità operativa e di proposta diretta verso le parrocchie ma hanno una funzione prevalentemente formativa. Sono piste aperte, anche nel tempo, e opzionali: non serve prenderle in mano tutte, ma utilizzarle in base a ciò che è avvertito più opportuno per la propria parrocchia, soprattutto nella logica di generare ulteriori processi di consapevolezza. Allo stesso tempo, delineano un percorso comune per tutte le comunità della Chiesa diocesana, un popolo che cerca di camminare insieme.

In breve, le quattro schede di lavoro per gli organismi che possono, a discrezione di ogni parrocchia, essere allargate agli operatori e all’assemblea eucaristica, sviluppano questi significati.

–        La bellezza del Battesimo

–        Essere figli amati: doni e carismi a servizio della comunità e della vita

–        La testimonianza dei cristiani dentro le grandi sfide del nostro tempo

–        Responsabilità, sobrietà e sostenibilità nell’uso dei beni


La Visita pastorale. Quest’anno il vescovo Claudio incontrerà un’ottantina di parrocchie, proseguendo il cammino iniziato l’anno scorso.

La Visita è davvero un momento di grazia e un servizio all’unità dell’intera Chiesa di Padova. Prosegue, utilizzando i criteri dei gruppi di parrocchie: l’omogeneità del territorio, una definita appartenenza comunale e la valorizzazione delle collaborazioni ecclesiali già in atto. La Visita permette anche di aprirci in avanti e di cogliere le scelte in ordine all’evangelizzazione necessarie per la nostra Chiesa diocesana.

Fonte: http://www.diocesipadova.it/assemblea-diocesana-anno-pastorale-2019-2020/